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Lavoro in Australia e Nuova Zelanda: testimonianze, commenti ed esperienze dei lettori

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nuova-zelanda-australia-lavoro-testimonianze-commenti-esperienze.jpgOggi innauguriamo una nuova sezione del nostro blog dedicato alla libera diffusione delle informazioni economiche.

La parola ai lettori” è il nome della nuova sezione dedicata alla selezione dei commenti più interessanti e utili scritti dai nostri lettori.

Ogni 10 giorni pubblicheremo un nuovo post contenente la raccolta dei migliori commenti dei lettori su un tema specifico.

Esperienze e testimonianze di lavoro in Nuova Zelanda e Australia” è il primo argomento affrontato dalla rubrica La parola ai lettori.

Iniziamo subito con la riflessione di CARLETTO che martedì, 03 agosto 2010, ha scritto:

Ciao a tutti,

navigando per il web, ho digitando “lavorare in nuova zelanda” e magicamente site comparsi tutti voi!

UN BLOG MAGNIFICO E MOLTO UTILE PER CHI COME ME STA PENSANDO DI TRASFERIRSI IN NUOVA ZELANDA E SCAPPARE DALLO STIVALE CON LA SUOLA CONSUMATISSIMA.

Cercherò di essere breve nell’esprimere il mio parere e raccontarvi quanto mi è capitato, sperando di invogliare tutti a scappare da questo paese che offre oppotunità di poca rilevanza e che opprime le persone che vogliono fare qualcosa di importante nella loro vita.

Premetto che mi sono sposato il 12 luglio 2010, e sono ritornato solo ieri dal viaggio di nozze, dove ho avuto la fortuna di incontrare un ragazzo sui 37 anni “napoletano di Torre del Greco” il quale anni fa andò via dall’Italia per andare a vivere in Nuova Zelanda per lavoro.

La persona mi ha raccontato che dopo essersi inserito mercato lavorativo del posto con lavoro comune, ha aperto un’attività insieme a suo fratello e nel giro di 10 anni hanno creato un impero imprenditoriale, attualmente sono propietari di 12 grossi show room che vendono prodotti per la casa “made in italy” per tutta la Nuova Zelanda e l’Australia.

Inoltre mi ha raccontato che gli abitanti della Nuova Zelanda sono persone semplici, non sono fanatici e sopratutto molto aperti nel ricevere il popolo italiano.

Vi posso confermare che la persona che mi ha raccontato quello che sto scrivendo è molto seria, e che per quel poco tempo che ho avuto a disposizione per conoscerlo mi è bastato per esprimere un giudizio positivo.

Arrivando al mio caso, nella vita svolgo la professione di esperto di reti informatiche “sono un consulente per grosse realtà italiane” e a livello economico non posso dire che me la passo malissimo, ma dopo quello che mi è stato raccontato, in Nuova Zelanda con il mio lavoro potrei guadagnare molto di più e sportatto si potrebbe aprire la strada dell’imprenditoria ad alti livelli e fare il passo di qualità cosa che in Italia non riesco a fare a causa del mio carattere poco incline al “clientelismo”

In Italia si sa, avere un’impresa di informatica ed entrare nel modo dell’imprenditoria ICT per effettuare delle consuleze ad alti livelli CI VOGLIONO LE AMICIZIE … In quanto tu piccola impresa non vieni presa in considerazione anche se hai un grosso KNOW HOW, perchè non conosci e non fai mangiare il COMPAGNELLO di turno. Che a sua volta ti costringe a contattarlo per farti entrare nelle situazioni lavorative “non con il tuo nome” ma “ovviamente con il suo”.

Vi chiedo a tutti voi, un esperto in campo informatico con un grosso know how nella materia di telecomunicazioni/reti dati di ultime generazioni e ICT business, in Nuova Zelanda potrebbe trovare con difficoltà un occupazione e fare il passo di qualità?

Mi scuso per essermi prolungato ma penso che ne sia valsa la pena scrivervi tutto quello che penso e quello che mi è capitato.

Grazie mille a tutti e di nuovo complimenti per questo bellissimo BLOG!!! “

A Carletto risponde Susy che giovedì, 05 agosto 2010 ha scritto:

prima di tutto voglio ringraziare Carletto per le parole di conforto. Io non mollo, ma di fronte alle tantissime domande di collaborazione che ho inviato, alle quali nessuno ha mai risposto non riesco ad essere positiva. La mia azienda ha chiuso, occupavo anche una posizione di prestigio, ma la qualifica e l’esperienza non contano. I nostri politici ci vogliono mandare in pensione a 65 anni , invece gli imprenditori vogliono i ventenni con laurea, master ed esperienza, e penso alle tante persone che come me hanno perso il lavoro cosa possono fare se non andare fuori di testa, entrare in depressione. Io come tanti altri mi sento ancore in gamba, sveglia e con un cervello funzionante, però in questo nostro Bel Paese per noi non c’è speranza…

E infine la testimonianza di Alberto Barbieri che sabato, 27 giugno 2009 ha scritto:

Ciao a tutti, sono Alberto Barbieri, italiano, romano avrò cinquantadue anni tra pochi giorni, sono profonda mente stanco, esulcerato, oppresso a causa dell’andazzo in questo paese tanto bello esteticamente, ma devastato, stuprato da una classe politica e imprenditoriale a mio avviso le peggiori del mondo civile.

Faccio l’infermiere professionale in uno degli ospedali della mia città. Affoggo negli effetti nefasti di questa crisi.Dove se non nella Sanità si percepiscono visceralmente le conseguenze di questo cancro in crescita che la crisi appunto.Non si può più lavorare,è tutto un caos.Si vedono pochi soldi,si lavora sempre di più senza una prospettiva, senza possibilità di carriera, mi sento niente in questo sistema, mi sento depresso e tale depressione si riflette sulla mia filosofia esistenziale e si ripercuote sulla mia famiglia.

Il futuro si annuncia sempre peggiore.

Tutto ciò è ingiusto per uno che ha alle spalle ventisette anni di onesto lavoro. Ho voglia di emigrare, mettermi in salvo, progredire culturalmente e socialmente. Voglio una condizione di benessere, quel benessere che avevamo in passato e che ci hanno completamente tolto. Ho pensato ad andare in Nuova Zelanda o in Australia o in Canada. Mi accetteranno ancora alla mia età.

Quì non c’è più futuro (ad onta di tutte le bugie dei nostri politici, questi ladri che si sono serviti della politica per scantonare la galera e fare il pieno di soldi, gente che all’estero verrebbe presa giustamente a calci, come calci verrebbero presi i nostri capitalisti incapaci, evasori di capitale, parassiti che tengono in ostaggio gli operai nei confronti dei governanti o fate come vogliamo noi o licenziamo senza pietà).

Che possibilità ci sono per me di lavorare come infermiere od altro in Nuova Zelanda e che requisiti si richiedono oltre alla buona conoscenza della lingua inglese che già parlo da sempre?

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